GLI ANARCHICI

Guardateli, hanno gli stipendi più bassi di tutte le categorie statali, hanno sindacati che tutto il mondo ci invidia, hanno la generazione di studenti più ingovernabile autarchica deumanizzata mutante misteriosa, hanno sfiorato l’età sinodale per entrare di ruolo, hanno moglie e marito, buona parte mogli e mariti, e figli e genitori ottuaggenari che fanno diligentemente la fila non importa per cosa, hanno Fabrizio Rondolino e l’intera macchina da guerra dell’Unità contro, hanno pulman che ogni giorno fanno la spola – solo per loro, solo andata – Agrigento-Saronno, non hanno casa a Agrigento non ne hanno a Saronno, hanno fama di stanziali di svogliati di retrogradi di antiflessibili antieuropeisti, non hanno, si diceva con vieta rettorica postbellica, occhi per piangere ma partono ciechi alla causa, con zainetti e sussudiari della campagna di Russia, in tasca anziché pugni il manualetto della nuova costituzione da tradurre in versi, insegneranno per imparare, impareranno il superamento del verbo insegnare, incapaci di voli hanno dimenticato la strada e riattualizzato, inconsapevoli e a favore di governo, le linee ferrate, hanno rivoluzionato i valori della mestizia e della remissione, sono gli anarchici meridionali, deportati verso Lugano.

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